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La commemorazione del 25 Aprile e l'omaggio ai sindaci "sentinelle" della Repubblica

28 aprile 2025

Come d'abitudine, a Vigliano la ricorrenza del 25 Aprile viene celebrata con una manifestazione itinerante, che tocca i punti del paese in cui sono posizionate le lapidi in memoria dei caduti della Resistenza, per concludersi nella piazza del Municipio, dove la sindaca Cristina Vazzoler ha letto il suo discorso commemorativo.
Quest'anno, inoltre, la ricorrenza della Liberazione ha avuto un'appendice nella mattina di domenica 27 aprile 2025, quando, in biblioteca, si è tenuta un'altra cerimonia pubblica pensata per sottolineare il ruolo di “sentinelle” della Repubblica svolto dai sindaci italiani nel dopoguerra. Uno spunto, quest'ultimo, lanciato dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio alle amministrazioni locali, per ricordare l'impegno umano e istituzionale dei primi cittadini di allora.

I momenti salienti della manifestazione di venerdì scorso, sono stati accompagnati dalla tromba di Lorenzo Toso, che ha concluso la commemorazione sulle note di “Bella Ciao”, che, come ha puntualizzato la sindaca Vazzoler «non è una canzone comunista, ma la canzone di tutti i resistenti».
Nel corso della cerimonia, Cristina Vazzoler ha letto i nomi dei giovani viglianesi assassinati dai nazifascisti nell'agosto del '44, ricordando che «la loro Resistenza, il loro sacrificio, è parte di quel cammino doloroso che ha consentito di scrivere la Costituzione, nata come promessa alle generazioni future. Una promessa di libertà e uguaglianza, che sono fondamento stesso della democrazia».

«Viviamo tempi difficili - ha detto in apertura la sindaca di Vigliano -, in cui il nazionalismo si riaffaccia ovunque con tutta la sua prepotenza: a duemila chilometri da qui, dopo ottant'anni di pace, l'Ucraina devastata dalla guerra è uno scenario tragico che, in Europa, speravamo eliminato per sempre». E ha continuato: «Per questo, oggi più che mai, celebrare il 25 Aprile è ribadire il valore della pace. Un valore storico, politico e civile legato simbolicamente a quel giorno che, ottant'anni fa, segnò per noi l'avvio di un'epoca di pacificazione, in cui l'Italia, devastata dal fascismo e dalla guerra, poté finalmente credere e rendere possibile un futuro di diritti e di pari opportunità. Un mondo in cui, uomini e donne, fianco a fianco, lavorarono alla ricostruzione di uno Stato nuovo, così come fianco a fianco erano stati uniti nel movimento partigiano».

In chiusura, Vazzoler ha voluto porgere un omaggio a Papa Francesco, «che in questi dodici anni del suo pontificato ha redarguito Capi di Stato e di Governo, ha ammonito i signori della guerra, stigmatizzato il mercato delle armi, lanciato allarmi sulla necessità di preservare l'ambiente, valorizzato la figura della donna e, soprattutto, incitato a costruire ponti e non erigere muri. Un pensiero che, al di là, dei convincimenti religiosi di ciascuno, ha molto di civile, e di politico in senso ampio. Un pensiero che antepone il bene comune alle pretese individuali, un richiamo alla pace, senza la quale non è possibile uno Stato davvero giusto».

Nel corso della celebrazione di domenica 27 aprile, Vazzoler ha tratteggiato la figura dei sindaci di ieri e di oggi, sottolineando come continuino ad essere «le figure cardine nell'amministrazione dei nostri Comuni: una figura che ricomprende non soltanto le plurime funzioni quali ufficiale di governo e capo dell'Amministrazione comunale, ma assomma i ruoli di mediatore delle questione più svariate, di paciere delle controversie di ogni genere, di punto di riferimento per ogni problema che non sia riferibile a un'istituzione precisa, o che altri, enti pubblici o privati, non abbiano potuto o saputo risolvere».

A margine della mostra sulla storia permanente di Vigliano, visitabile in biblioteca, la prima cittadina ha ricordato e ringraziato i sindaci ormai scomparsi «per aver saputo interpretare appieno il loro ruolo, al di là degli dell'appartenenza politica e degli schieramenti». Citando le parole del Presidente Mattarella, ha infine consegnato all'ex sindaco Vittorio Maiorano (Luca Sangalli era assente a causa di una fastidiosa influenza) una pergamena «in ricordo del loro mandato e della giornata che commemora l'ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo».

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